Casella di testo: Roberto Sorgo                                                                                            Pagina iniziale > Religioni > San Giacomo

SAN GIACOMO

 

 

San Giacomo è considerato il primo martire fra i discepoli di Gesù, poiché secondo gli Atti degli Apostoli fu fatto uccidere (per decapitazione) da Erode Agrippa I, re di Giudea, attorno al 42-44 d.C. Secondo la leggenda, però, negli ultimi anni della sua vita Giacomo partì da Giaffa per raggiungere l’estremità del mondo. Giunto in Spagna, si mise a predicare il Vangelo. Nell’anno 41, a Saragozza, gli apparve su una colonna di marmo la Madonna, la quale all’epoca sarebbe stata ancora in vita e avrebbe avuto 53 anni. Sul luogo dell’apparizione sorge oggi la chiesa di Nuestra Señora del Pilar («nostra signora del pilastro», ossia della colonna).

 

Compostela — È opportuno esaminare la storia di San Giacomo perché ancora oggi è meta di pellegrinaggi il suo sepolcro a Santiago de Compostela, in Galizia, nella Spagna settentrionale. Secondo la tradizione, dopo l’evangelizzazione della Spagna, Giacomo rientrò a Gerusalemme, dove morì come detto (Atti 12, 2). In seguito però il corpo sarebbe tornato miracolosamente in Galizia, dove fu «ritrovato» nel IX secolo; tuttavia nel medioevo vi erano almeno altri sei luoghi in cui era venerato il corpo del santo, senza contare un certo numero di teste e di braccia che si trovavano altrove.

La venerazione di San Giacomo fu molto importante nella Spagna medievale, durante l’occupazione araba, e contribuì a coagulare le forze cristiane nella Reconquista. In effetti San Giacomo o Santiago (quest’ultimo nome è una storpiatura del latino Sanctus Iacobus) si guadagnò l’appellativo di Matamoros, «uccisore di mori», cioè di arabi, e veniva raffigurato in tenuta da cavaliere, con spada e scudo, in groppa a un cavallo bianco.

 

Confusione — In questa raffigurazione confluiscono varie tradizioni, che vennero mescolate fra loro. Innanzi tutto vi era la confusione tra Giacomo apostolo (Giacomo Maggiore, da non confondere a sua volta con l’altro apostolo Giacomo Minore) e Giacomo fratello di Gesù, capo della Chiesa cristiana a Gerusalemme. A causa di tale confusione il Giacomo «spagnolo» divenne una sorta di fratello gemello di Cristo. Questa identificazione si sovrappose a una tradizione precristiana, ossia alla leggenda dei Dioscuri, Castore e Polluce, dei quali il secondo ascendeva al cielo, il primo rimaneva sulla terra come protettore degli uomini e veniva solitamente raffigurato in groppa a un cavallo bianco. La leggenda dei due gemelli della tradizione greco-romana si sovrappose alla narrazione evangelica dei due figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni (Marco 3, 17), da Gesù chiamati in greco Boanergès ossia figli del tuono, al pari dei Dioscuri, termine che significa «figli di Zeus», dio del tuono.

 

Gemelli — Alla fine di tutte queste mescolanze emergono due gemelli, Gesù in cielo e Giacomo in terra, che salvano e proteggono gli uomini. Così i vescovi di Santiago de Compostela, già nel X secolo, consideravano la località galiziana il centro della cristianità, una nuova Roma, al punto che i pellegrini diretti a Santiago erano chiamati romeros come quelli che si recavano nella città eterna, mentre gli stessi vescovi galiziani aspiravano al titolo di pontefice, sostenendo la superiorità di San Giacomo nei confronti di San Pietro.

Il motivo della fortuna di San Giacomo e della località galiziana va ricercato innanzi tutto nella lotta contro l’occupazione araba della Spagna; la Galizia era infatti già libera dai «mori» e poteva fungere da punto di aggregazione per le lotte di riconquista. E il fatto che il ritrovamento del corpo del santo fosse avvenuto proprio in quella zona può essere dovuto alla leggenda, sopra menzionata, secondo cui Giacomo sarebbe partito dalla Palestina per raggiungere l’estremità del mondo. A poca distanza da Santiago, sulla costa atlantica, vi è infatti la località di Finisterre o Fisterra (dal latino finis terrae, «fine della terra»), dove si riteneva avessero fine le terre emerse, al pari peraltro delle omonime località di Finistère in Bretagna e di Land’s End in Cornovaglia, nonché di altri luoghi ancora.

 

Celti e New Age — Il «cammino di Santiago», percorso da innumerevoli pellegrini dal IX secolo a oggi, è tornato di moda con l’avvento della New Age (si veda Religioni ieri e oggi), i cui seguaci ritengono di percepire in quel tragitto una particolare «energia»; si tratta probabilmente dell’immancabile energia psichica che nessuno strumento è in grado di misurare. La New Age ha poi la caratteristica di accostare tradizioni spirituali differenti, mescolando credenze di varia origine, senza che vi sia alcun fondamento storico in tal senso. Così un mondo prediletto dai seguaci della Nuova Era è quello dei celti, popolazioni indoeuropee stanziatesi in varie località d’Europa: erano celti i galli e i britanni combattuti dagli antichi romani, ma anche alcuni popoli insediatisi in Spagna, che dopo la fusione con la popolazione locale furono chiamati celtiberi. Questi resistettero ai romani, ma furono definitivamente sconfitti nel 133 a.C. da Scipione Emiliano, che conquistò Numanzia, la loro città principale. In seguito questo popolo venne completamente assimilato e scomparve come entità separata. Nonostante l’intervallo di circa mille anni fra la sconfitta dei celtiberi e l’inizio del culto di Santiago, oggi i seguaci della New Age accostano questi due mondi, ritenendo che vi sia un legame fra la tradizione celtica e la venerazione di San Giacomo.

 

 

Ø Vai a San Gennaro

Ø Vai a Magi

Ø Vai a Vera Croce

Ø Vai a Sindone

Ø Vai a Reliquie

Ø Torna a Religioni

Ø Torna alla Pagina iniziale