Casella di testo: Roberto Sorgo                                                                                                    Pagina iniziale > Religioni > Fenomeni

FENOMENI

 

 

 

Osservare il proprio corpo dall’esterno; avere la sensazione di volare o di librarsi in aria; ritrovarsi dentro una galleria buia in fondo alla quale si vede una luce; poi raggiungere questa luce e percepire la presenza di una divinità superiore; rivedere persone care defunte da tempo; essere pervasi da un senso di pace e di tranquillità; quindi sentirsi chiamare e ritrovarsi nel proprio corpo, su un tavolo operatorio o sulla scena di un incidente. Diverse persone hanno provato queste sensazioni, chiamate esperienze in punto di morte o di pre-morte (in inglese near-death experiences): in alcuni casi la persona è stata considerata deceduta, poi ha ripreso a vivere, generalmente in seguito a interventi medici di rianimazione. Per chi è credente, si tratta di un assaggio dell’aldilà, di come sarà la vita dopo la morte. Per chi non è credente, ci sono spiegazioni molto più concrete.

Va detto innanzi tutto che non si tratta di persone morte e poi risuscitate: non sono affatto morte, anche se potevano avere subìto un arresto cardiaco ed esteriormente apparire a tutti gli effetti decedute. Sono arrivate certamente a un passo dalla morte, ma sono sempre rimaste in vita; a un certo punto, anziché morire definitivamente, si sono rianimate, le loro funzioni vitali si sono riattivate.

 

In punto di morte — Come si possono spiegare le sensazioni in punto di morte? Queste esperienze si verificano in quel breve intervallo di tempo, di circa 40-50 secondi, che intercorre fra l’arresto del battito cardiaco e la fine dell’attività cerebrale, con la quale si ha la morte vera e propria. Che non si tratti di un arrivo temporaneo nell’aldilà, e quindi di morte e risurrezione, è dimostrato anche dal fatto che tali esperienze si possono indurre artificialmente con la somministrazione di piccole dosi di anestetici a base di ketamina. Questa sostanza, usata anche in veterinaria come anestetico per cavalli, ha l’effetto di bloccare le vie nervose; viene pure utilizzata come droga, poiché se assunta con dosaggi inferiori a quelli richiesti per agire da anestetico provoca un potente effetto psichedelico, che può causare perdita del senso del tempo e dell’identità, allucinazioni e distorsioni della vista e dell’udito.

Nelle situazioni in cui si verifica l’esperienza in punto di morte, per esempio dopo gravi traumi dovuti a un incidente stradale, durante un principio di annegamento o in seguito a un tentato suicidio, la scarsità di ossigeno nei tessuti cerebrali, la bassa pressione sanguigna e l’ipoglicemia provocano il rilascio nel cervello di una quantità notevole di acido glutammico, un neurotrasmettitore che in dosi elevate va a bloccare i recettori di ormoni naturali e farmaci nelle terminazioni nervose del cervello, e in particolare i recettori chiamati Nmda   (N-metil-D-aspartato), il che può causare la morte dei neuroni cerebrali. Per controbilanciare questa azione, i meccanismi difensivi dell’organismo reagiscono rilasciando alfa-beta-endopsicosina, una sostanza chimica naturale simile alla ketamina, che protegge i recettori. Tale azione ha l’effetto collaterale di indurre uno stato alterato di coscienza nel quale si verifica l’esperienza in punto di morte.

 

Lobi temporali — In una tale situazione, il senso di pace e tranquillità è probabilmente dovuto alle endorfine, oppiacei naturali prodotti nel cervello che sopprimono il dolore e danno una sensazione di euforia. La paura e lo stress estremi provocano l’attivazione casuale dei neuroni, per cui varie zone del cervello si mettono in azione come fossero stimolate da sollecitazioni esterne. Così per esempio la stimolazione dei lobi temporali (la parte del cervello situata fra gli occhi e gli orecchi) può indurre la sensazione di librarsi in aria e di volare e può attivare i ricordi; allora molti rivedono tutta la loro vita oppure hanno l’impressione di incontrare persone care da tempo defunte.

I lobi temporali (assieme ai lobi parietali) sono a quanto pare anche la sede dell’esperienza emotiva legata al sentimento religioso, poiché per esempio le persone affette da epilessia o da tumori in queste zone del cervello manifestano un’intensa religiosità e tendono ad assegnare a ogni cosa un valore spirituale. Inoltre una stimolazione dei lobi temporali induce la sensazione di una presenza diversa dal proprio corpo; allora in punto di morte la persona può avere l’impressione di trovarsi di fronte a una realtà trascendente, la cui definizione dipende dalle convinzioni della persona stessa: i cristiani diranno di avere incontrato Gesù o la Madonna, gli induisti qualche divinità indiana e così via; in effetti nessun credente ha mai riferito di avere incontrato divinità di una religione diversa dalla propria.

 

Visione a tunnel — La visione a tunnel è dovuta forse al fatto che si attivano contemporaneamente tutti i neuroni dell’apparato visivo, e poiché vi sono molti neuroni per la visione centrale e pochi per quella periferica si ha l’impressione di vedere una luce in fondo a una galleria buia. Non va dimenticato inoltre che la perdita di conoscenza è spesso accompagnata dalla sensazione di «vedere le stelle», ossia di percepire forme luminose, probabilmente a causa dell’ipersensibilità alla luce provocata dallo scarso afflusso di sangue alle vie ottiche.

 

Dislocazione — Quanto al fatto di osservare il proprio corpo dall’esterno, di andare cioè incontro a una cosiddetta esperienza extracorporea o dislocazione, abbastanza tipica in simili casi, va notato che questo fenomeno fa parte del funzionamento normale del cervello. Infatti molti di noi, nell’attivare il ricordo di qualche situazione, si vedono «dall’esterno» mentre agiscono in tale situazione. E inoltre simili esperienze di dislocazione sono state provocate artificialmente mediante la stimolazione con elettrodi della circonvoluzione angolare destra della corteccia cerebrale. Questa regione del cervello probabilmente svolge un ruolo importante nella percezione spaziale del corpo. Una stimolazione eccessiva di questa area cerebrale, per esempio a causa di attacchi epilettici oppure in situazioni di stress estremo, può causare le esperienze extracorporee.

Secondo molti psicologi, per di più, questa sensazione può essere una forma di difesa psichica. È stata osservata per esempio in ragazze violentate dal padre o da un altro parente; in simili situazioni è come se il cervello dicesse: «Questa cosa orribile non sta succedendo a me, bensì a quel corpo che io vedo dall’esterno, non mi riguarda direttamente». Così la persona si convince di non essere in punto di morte, o quanto meno ritiene che qualcosa di diverso dal corpo (l’anima, lo spirito vitale) sopravvivrà al decesso.

 

Connotazioni mistiche — Di fronte a un’esperienza di questo genere, se la persona crede in una vita ultraterrena l’episodio assumerà connotazioni mistiche e accrescerà il senso del soprannaturale, fornendo una sorta di prova della validità di tali credenze. Chi invece non condivide simili convinzioni religiose forse andrà a cercare per tale esperienza una spiegazione razionale, come quella fin qui delineata.

Questo diverso atteggiamento è abbastanza tipico in tutti i casi in cui si «crede» in qualcosa, che si tratti di religione, di astrologia, degli extraterrestri o delle numerose sfaccettature dell’occulto e del paranormale. Di solito chi possiede convinzioni del genere trova tutte le conferme che desidera, purché ovviamente si fermi in superficie, non cerchi cioè di approfondire il discorso e di reperire spiegazioni razionali ai fenomeni apparentemente misteriosi che osserva. Non stupisce che siano in pochi a dedicarsi a una simile ricerca: da un lato questa attività richiede fatica e impegno, dall’altro lato una spiegazione di tipo soprannaturale o paranormale può fornire conforto e aiutare a superare i momenti difficili della vita.

Alcuni dei più diffusi fenomeni paranormali sono esaminati brevemente nell’articolo Paranormale, mentre nell’articolo Extraterrestri si parla della possibilità che arrivino sulla Terra degli esseri provenienti dallo spazio. Infine nell’articolo Personalità si prende in esame quello che avviene quando ci si sottopone a una valutazione della personalità da parte di astrologi o cartomanti, ma anche di grafologi e perfino psicologi.

 

 

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